venerdì 2 luglio 2021

OAIA inclusione e scuola

OAIA ong school science of inclusion oaiaubam 2020 OAIA UBAM 2021 © dott.Umberto Bielli 

Inclusione nell'educazione: quanto è importante? Il Costruttivismo soggettivo. 

Nella psicologia educativa si abbandona il termine integrazione per favorire l’uso del termine inclusione.Si tratta di un semplice ammodernamento della stessa parola o ci trovano dinanzi a un cambiamento di valori e di pratiche? Si potrebbe anche pensare che cambiare una parola con un’altra di significato simile non abbia molto senso. Tuttavia, i concetti definiscono il nostro mondo e aumentare i termini presuppone la nascita di nuove prospettive.

Integrazione:intesa come inter-azione,cioè azione tra due entità di egual valore.Nessuno parte indietro o come in deficienza rispetto a un altro.

Passaggio:integrazione-interazione-inclusione-formazione-paideia. 

Entrare in una qualsiasi scuola e chiedere se gli alunni si sentono integrati. Probabilmente loro risponderanno di sì,in tutta sicurezza. Ci faranno i nomi di alcuni alunni con disabilità fisiche, di immigranti o di ragazzi con altre situazioni di svantaggio sociale, e ci diranno che stanno ricevendo un’educazione adeguata.Chiediere se gli alunni si sentono inclusi nella scuola: probabilmente la risposta non sarà accompagnata dalla medesima sicurezza.

Differenze tra integrazione e inclusione

Quando parliamo di integrazione, ci chiediamo se gli alunni che vivono in una condizione di svantaggio sociale stiano ricevendo una formazione uguale a quella di tutti gli altri alunni.Ci chiediamo se fede, credenza e religione sociale possono unire o disunire le menti,i cuori e la ragione. 

Per integrazione si intende la presenza del soggetto dentro o fuori l’ambiente educativo.Integrazione è intervento sul singolo a posteriori.

Per inclusione, invece, andiamo oltre, perché riguarda il benessere sociale degli alunni Inclusione è organizzazione preventiva. 

Per l’inclusione quello che conta è che gli alunni vengano trattati con eguaglianza, affetto e rispetto in quanto persone uniche. Ed è inoltre importante che si trovino o meno a loro agio all’interno dell' ”ecosistema” scolastico. Significa, preoccuparsi che abbiano relazioni significative e siano partecipi alla scolastica.

Una differenza essenziale tra i due termini è l’universalità dell’uno rispetto alla ristrettezza dell’altro. Parlando di integrazione, ci concentriamo sul fatto che un gruppo stigmatizzato riceva un’educazione “normale”.Un modello inclusivo tiene in considerazione la situazione personale di qualsiasi alunno e punta alla sua inclusione all’interno della scuola.Qualsiasi alunno che non faccia parte di un gruppo stigmatizzato può sentirsi escluso.Un bambino timido che ha difficoltà a fare amicizia o un altro che è preoccupato per il suo orientamento sessuale probabilmente non si sentono inclusi.Il modello di integrazione a posteriori si dimentica di questi bambini,a volte con conseguenze disastrose. 

La motivazione primordiale dell’inclusione non è quella di raggiungere un benessere sociale e personale degli alunni fine a sé stessa. Sarebbe un errore pensare in modo tanto miope.L’obiettivo dell’inclusione è raggiungere un significativo miglioramento dell’educazione e dell’apprendimento degli alunni.L’importante è che tutti gli alunni sviluppino al massimo il loro potenziale e possano crescere senza ostacoli.

Varie teorie:disciplina formale(Scolastica),perfezione naturale(Rousseau),abitudini/tendenze(James),voleri umani(Thorhdike) appercezione(Herbart),universale(Dewey).

Pedagogia varie legate a insegnamenti religiosi precristiani delle tre antiche civiltà idrauliche dal 3000 a.C. ca. : aggregati nella Mesopotamia,Egitto,valle dell'Indo. 

Platone

Scuola ebraica

Agostino

Tommaso

Pedagogo e pedonomo(mastigoforo) 

Comenio

Pestalozzi

Locke

Rousseau

Kant

Frobel

Herbart 

Gentile

Dewey 

Affinché sia possibile, è indispensabile che godano di benessere sociale.Una persona con un problema di salute avrà meno risorse e questo rappresenterà per lei un grande ostacolo all’apprendimento.Finora gli strumenti educativi dell’integrazione sono stati insufficienti sotto questo punto di vista.

Un esempio in questo senso sono le classi di “pedagogia speciale”creati dall’integrazione. Queste classi fornivano un’istruzione specializzata agli studenti che non riuscivano a tenere il ritmo del resto della classe.Tuttavia, alla fine sono diventate un meccanismo di esclusione più che di sostegno.Catalogando alcuni alunni come al di fuori della“normalità”,con tutta le ripercussioni sul proprio benessere sociale.

Un altro aspetto essenziale è che se vogliamo educare all’uguaglianza, alla cooperazione e alla non discriminazione,bisogna dare il buon esempio.Non possiamo educare a questi valori a meno che la scuola non si basi su un modello inclusivo alla base del quale vi siano i suddetti valori.Dal Cognitivismo e le scienze cognitive al Costruttivismo e i percorsi soggettivi e individuali.

Cosa si può fare per raggiungere l’inclusione?

Dopo aver visto qualche lacuna, è facile creare un modello teorico che sembri poter supplire a queste carenze.Ma quando si cerca di metterlo in pratica, l’obiettivo diventa più complicato.Di solito accade ci troviamo di fronte ad alcuni ostacoli politici, economici,religiosi,sociali, a volte molto difficili da superare.Nonostante ciò ci sono sempre delle misure a cui possiamo ricorrere per avvicinarci il più possibile al modello teorico.Modello teorico/pratico OAIA(oaiaubam.blogspot.com). 

Le ricerche nell’ambito dell’educazione inclusiva ci mostrano alcune misure che ci possono aiutare a seguire la giusta rotta.Includere con poche persone sembra più facile e veloce:invece è doveroso e necessario farlo con più anime possibili,anime diverse e lontane.Lo schema inclusivo sarà allora pronto ad accogliere tutti. 

Strategie:

Reciproca osservazione delle classi seguita da una discussione strutturata su quanto è stato sviluppato.

Discussione di gruppo relativa alle riprese video grafiche del lavoro di un compagno.

Dare voce agli alunni e alle loro famiglie, per conoscerne così le necessità i problemi.

La pianificazione collaborativa tra alunni e professori delle classi e la revisione congiunta dei risultati.

Innovazioni nel programma scolastico, con modifiche in base alle necessità specifiche degli alunni.

La cooperazione tra i centri scolastici, incluse visite reciproche per aiutarsi a raccogliere informazioni rilevanti.

Un aspetto chiave delle sopracitate proposte, che si vede riflessa nella maggior parte di esse,è l’autovalutazione. Se vogliamo avere una scuola inclusiva, è necessaria una continua revisione di quello che succede nei vari centri scolastici. A seguito di questa autovalutazione, dobbiamo adottare le misure necessarie per correggere gli errori che creano ostacoli al raggiungimento di una educazione inclusiva.

Una scuola inclusiva,con tutta la profondità che implica questo termine,è un’utopia. Tuttavia, questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare ad avvicinarci il più possibile, tutto il contrario.Le utopie esistono per segnare il cammino da seguire e stabilirlo come meta,motivando e orientando le nostre azioni.

OAIA nasce da diversità e diversità vuole gestire.Vietato annullare o ridurre.Costruttivismo soggettivo. 

Durante la rivoluzione socialista, nacque una corrente psicologica che proponeva un nuovo modello educativo: una educazione rivoluzionaria.La vera attrazione va oltre il fisico e il carattere.La magia autentica tra due persone è scritta in una lettura emotiva di cuori.

Più sono le persone da includere,più la missione di docente/educatore va avanti e ha futuro e valori da passare alle generazioni che verranno.

Obiettivi a breve, medio, lungo termine;programmazioni e programmi di fine anno.Tutto ha senso e una buona logica nelle aule.Dopo,però,va cercata la teleologia,lo scopo finale,l'escatologia religiosa nelle nostre azioni.Con la filosofia e la pedagogia applicata gli obiettivi sono le basi del futuro;nostro e degli altri.


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